La rafanata è un ricetta tipica della Lucania, Matera, e tutta la regione della Basilicata, si prepara principalmente durante le festività di Carnevale. La rafanata ha l’aspetto di una semplice frittata cotta al forno ma essa è composta da uova, rafano e tanto pecorino; il suo interno è bianco e morbido mentre la superficie e dorata; ad ogni morso sentirete il gusto vivace e pungente della radice di rafano.
Esistono varie versioni della rafanata, la più diffusa mette nell’impasto anche delle patate lesse, in questa ricetta prepareremo una rafanata molto leggera senza patate, solo gli ingredienti base.
Materiali utilizzati
- Terrina
- Stampo per forno
Ingredienti
❯ 80 gr di pecorino misto stagionato e meno stagionato grattugiato
❯ 75 gr di radice di rafano grattugiata
❯ 4 uova grandi
❯ 1 pizzichino di sale
❯ olio extravergine di oliva q.b.
Come preparare la rafanata lucana
In una terrina sbattete leggermente le uova e aggiungete il resto degli ingredienti.
Amalgamate e versare in uno stampo piccolo oliato.
Cucinate la rafanata in forno caldo a 190°C per 25-30 minuti circa sino a quando la superficie non diventa ben dorata. Tagliate in porzioni e servite con insalate fresche .
Il consiglio in più
- Potete servire la rafanata con un fiocco di maionese e carni bollite fredde, prosciutto cotto o con pesci affumicati.
- Nelle diverse varianti si aggiungono patate o mollica di pane, o anche diversi salumi (come salame pezzente o soppressata).
- Un’altra variante è la rafanata a forma di polpette, in pratica si preparano con il medesimo impasto ma si formano delle polpettine da friggere in abbondante olio d’oliva
Qualche notizia in più sul rafano
Il rafano è una radice dal gusto pungente, viene utilizzato nelle ricetta a piccole dosi per preparare sughi, burri composti e in altre preparazioni. La radice del rafano va prima raschiata con un coltellino, poi lavata, asciugata e grattugiato, ricordate di utilizzarlo subito altrimenti perde profumo e sapore.
Curiosità
Spesso il rafano viene confuso con il cren che è un’altra tipologia di radice, sempre molto piccante, ma ancora più amaro del rafano.