Avete mai sentito parlare di pasta cotta a fuoco spento? Per molti può sembrare strana come cosa, ma in realtà è possibile, ed è anche molto buona!
Scopriamo come cuocere la pasta a fuoco spento.
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Come cuocere la pasta a fuoco spento
Cuocere la pasta in modo passivo può sembrare un’innovazione, una cosa “creata” da poco, ma in realtà questa tecnica viene utilizzata già dal 2010.
Cuocere in modo passivo non è difficile, ma anzi, molto semplice, basta portare la pentola con l’acqua a bollore, si getta la pasta all’interno e si tiene acceso ancora per tre minuti il fuoco, poi viene spento e si copre la pentola con l’acqua all’interno e si lascia cuocere la pasta per un paio di minuti in più rispetto al tempo indicato sulla confezione. Dopodiché, trascorsi questi minuti in più, si scola e la si condisce come più si preferisce.
Perché cuocere senza fiamma
Ma la vera domanda è, perché cuocere senza fiamma? Beh, innanzitutto perché c’è un risparmio del gas, in quanto per cuocere la pasta normalmente ci vogliono circa 20/30 min, in quanto ci vogliono 15 minuti per far bollire l’acqua e poi circa altri 10/15 per cuocere la pasta, ecco che con la cottura passiva, che elimina il secondo step e quindi si risparmia gas.
Un altro motivo per il quale si sceglie la cottura senza fiamma è per il fatto che non perde le sue proprietà organolettiche e non perde di carattere. Ma soprattutto così facendo si guadagna relativamente anche del tempo.
I formati di pasta migliori per la cottura passiva
I formati di pasta migliori, o meglio quelli più adatti per la cottura passiva, sono quelli che delle cavità, dei fori, che permettono un’idratazione completa: dall’esterno verso l’interno e viceversa. Rigatoni, mezzemaniche, penne, anche se alcuni chef consigliano di provare anche gli spaghetti con cottura passiva.
Quando cuocere con fuoco spento
Non c’è un tempo preciso o una ricetta precisa da eseguire a fuoco spento, ma si può cuocere con fuoco spento ogni qual volta lo preferiamo, magari se dobbiamo preparare più piatti ed abbiamo bisogno di fornelli liberi, oppure quando per necessità dobbiamo allontanarci dalla cucina senza dedicare particolar tempo ad essa.
Pro e contro della cottura passiva
Ovviamente, come in tutte le cose, ci sono pro e contro della cottura passiva. Sicuramente c’è un risparmio di gas ed energia, la pasta non si spacca, come a volte accade con la cottura tradizionale, perché non si deve girare durante la cottura senza gas, e soprattutto avendo più amido in superfice, la pasta cotta senza gas riesce ad aggrappare maggiormente il condimento.
La pecca però è che c’è una maggiore viscosità nella cottura senza gas: la pasta tende ad essere leggermente collosa, poi è più complicato ottenerla al dente, anche se alla fine, a livello di sapore, non c’è alcuna differenza tra pasta cotta con o senza gas.
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